Aforismi Donatella Versace

Aforismi Donatella Versace


Donatella Versace
Reggio Calabria 2 maggio 1955
Stilista italiana

  • La spinta creativa, comunque si esprima, equivale alla ricerca del nuovo ed è perciò un indice di gioventù mentale.
  • Gli ambiti in cui io vedo esprimersi meglio novità, fantasia, ricerca sono quello musicale e quello del design di moda
  • All’inizio mi sono divertita. E tanto. Ma la cocaina ti racconta una bugia al secondo. Tu pensi di poterla controllare, ma è lei che controlla te.
  • Le ragazze e i ragazzi hanno una grande voglia di vestirsi, si impegnano nella ricerca di un loro stile personale che non prescinde però dai suggerimenti della moda. Hanno adottato quello che chiamo uno stile individualista, che significa che ciascuno prende dalle proposte di ogni stilista ciò che più gli aggrada, mescolando il tutto. Con una buona dose di creatività individuale. Questa creatività contraddistingue i giovani di ogni età.
  • In passato i ragazzi vestivano copiando i loro padri. Poi c' è stata la ribellione dei primi anni Settanta, hanno cominciato a vestirsi in modo autonomo, ma hanno adottato le divise, che servivano a inviare messaggi politici. C' erano leader carismatici, persone che davano la linea politica ma anche lo stile di vita e di conseguenza un certo tipo di abbigliamento. Era comunque un modo di vestire che implicava una ricerca, un' attenzione a quello che si indossava. In quel momento la moda era importante. Poi tutto questo è venuto a mancare.
  • Gianni non si drogava né beveva, andava a dormire presto. Una notte feci tardi con gli amici. Al mattino dovevo essere da Gianni, per la sfilata. Non mi svegliai e al pomeriggio trovai lui ancora ad aspettarmi e mi disse: "Non mi importa quello che fai ma devi sapere come e quando farlo". Poi non volle più affrontare l’argomento [della droga]. Dopo non avrei più potuto permettermi di arrivare tardi: Gianni non c’era più.
  • L'abito ha bisogno di un'anima, chi sfila fa vivere il vestito, che da solo non potrebbe portare il messaggio giusto.
  • Non pensiamo alla Borsa, però siamo organizzati come se fossimo una società quotata, con dati trasparenti e report a scadenze fisse. Così abbiamo i vantaggi dell'organizzazione interna come se fossimo al listino e la libertà di un'azienda di famiglia. Il meglio di tutte e due, una situazione ideale.
  • Va bene fare una collezione per omaggiare Versace, ma quando cominci ad omaggiare molto spesso la maison Versace .... Perché? Qual'è il punto?
  • Mi piace filtrare con la gente, sedurre gli uomini, sedurre le donne. Mi piace usare questa parte della femminilità che tutti abbiamo.
  • Posso rinunciare a tutto ma non ai tacchi alti.
  • Gli uomini intelligenti non si vergognano di tirar fuori la loro parte femminile. il mio amico Sting è uomo al cento per cento ma non si vergogna di esporre la sua parte femminile.
  • La moda è management, è strategia. Tutte cose che ho imparato di recente. Prima mi dedicavo di più alla creatività.
  • La crisi è una grossa opportunità: offre più stimoli alla creatività, ci si confronta di più, nascono più idee.
  • La donna supersofisticata, quella veramente chic, la trovi in America e in Inghilterra, non in Italia. In Italia trovi la donna borghese.
  • Una mania di Gianni era quella di voler fare vestiti per tutti, per la gente dello stadio.
  • Dire che i consumatori investono solo su cose che durino per anni mi sembra una banalizzazione: se così fosse chiuderemmo tutti! In realtà bisogna dare loro degli stimoli, delle emozioni forti.
  • A me piace rischiare nella vita. lo vedo come un lato molto istruttivo.
  • Credo che un brand sia famoso nel mondo perchè tutto il mondo lo ama .
  • Versus è l'anima rock di Versace, una linea giovane di rottura.
  • la moda, la musica e il cinema sono la pop culture del 2000, rompono i ruoli, vanno oltre.
  • La moda Versace è sempre stata un pò sexy. Però io non mando la modella in pedana con le tette di fuori. Non vuol dire niente, questo accadeva nel '68.
  • A mia figlia consiglio di lavorare e di essere indipendente. Ma fare solo la donna in carriera è un ruolo costrittivo come fare solo la casalinga.
  • Sono calabrese e le mie origini le ho ben radicate. Sono una mamma che si fa sentire. i miei figli hanno inculcato il senso del dovere.
  • C'è differenza fra come disegna un uomo e come disegna una donna. La donna, per l'uomo, è un disegno, uno schizzo sulla carta, una cosa irreale. Io invece conosco il corpo delle donne. Gianni pensava al vestito, non pensava alle gambe, alla vita, ai difetti.


Nessun commento:

Posta un commento