Le Grandi Firme (magazine)


Le Grandi Firme (magazine)

Le Grandi Firme o semplicemente Grandi Firme fu una rivista italiana edita tra il 1924 e il 1939.

La pubblicazione nacque  nel 1924, inizialmente riportava in copertina solo il nome, scritto come fosse tracciato a mano, senza la grafica delle figure femminili disegnate da Boccasile, divenute poi celebri come "signorine grandi firme".

Pitigrilli ne era il direttore; una sorta di garanzia sulla qualità dei contenuti.La prima serie aveva un formato "rivista", copertina molto semplice, senza illustrazioni e portava il sottotitolo "Quindicinale di novelle dei massimi scrittori, diretto da Pitigrilli". Le pagine erano di regola tra le 48 e le 56. Come promettevano il titolo e il sottotitolo, ospitava, oltre a rubriche a cura della redazione, novelle e racconti di scrittori all'epoca noti, italiani e stranieri (soprattutto francesi).

La selezione delle opere da pubblicare era curata dallo stesso direttore che, nel numero 10 fu costretto ad invitare i lettori a non inviare manoscritti alla redazione, segno della grande popolarità della rivista e dell'aspirazione di molti a pubblicarvi.

Il genere letterario più presente e caratteristico fu quello del romanzo umoristico (spesso a puntate) e della novella piccante ed erotica.

Nonostante (o forse per merito) dell'alone scandalistico che il genere piccante le procurava, grazie alla capacità promozionale di Pitigrilli e all'accorta selezione degli autori, Le Grandi Firme divenne «la rivista alla moda della buona borghesia italiana.

La seconda serie iniziò il 22 aprile 1937 e terminò il 6 ottobre 1938. Fu la serie più famosa grazie alle copertine, illustrate da Gino Boccasile e talvolta da Rino Albertarelli. A parte il direttore, cambiò praticamente tutto della testata: stampa in rotocalco a colori, prezzo ridotto a un terzo (50 centesimi), nuova linea grafica, cambiamento di formato e diminuzione di numero di pagine.

La proprietà in quegli anni passò ad una società del gruppo Mondadori e il sottotitolo si trasformò in: "Settimanale di novelle dei massimi scrittori diretto da Pitigrilli".

In quel periodo il tono si fece sempre più leggero e ammiccante, anche grazie alle procaci ragazze in abiti succinti e attillati che animavano le copertine. Si trattava delle Signorine Grandi Firme, versione italiana delle pin up statunitensi.

Fu proprio in quest'epoca, nel 1938, che si svolse la prima edizione del concorso Signorina Grandi Firme, uno dei primi concorsi di bellezza italiani. La vincitrice fu Barbara Nardi, in seguito attrice di teatro e di cinema.

Il direttore vittima delle leggi razziali fasciste dovette abbandonare l'Italia. Ma già nel settembre del 1937 il suo nome era scomparso dal sottotitolo. Nell'aprile seguente la direzione passò a Cesare Zavattini.

Successivamente, Le Grandi Firme divenne il sottotitolo di una "nuova" rivista,Il Milione, che mantenne la linea grafica, la redazione e la direzione del precedente. L'esperimento non ebbe lunga vita: dopo solo 43 numeri, nel luglio del 1939, chiuse i battenti. Mondadori aveva messo in cantiere un nuovo periodico in rotocalco Grazia e la testata Le Grandi Firme - Il Milione dovette cedere alla nuova creatura della casa editrice. Nell'ultimo numero della rivista, uno speciale a soli due giorni dal precedente,vide l'addio ai lettori da parte della redazione.








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